Sachsen dreht Freistaat: Siamo tutti antifascisti! (de/it)

Erklärung der interventionistischen Linken (iL) zur Verurteilung des Genossen Tim in Dresden

Pünktlich einen Monat vor den antifaschistischen Blockade-Aktionen zum 13. Februar in Dresden versucht die sächsische Justiz Aktivist_innen einzuschüchtern und den Widerstand gegen Naziaufmärsche zu kriminalisieren. Richter Hlavka verurteilte den Antifaschisten Tim wegen vermeintlicher “Rädelsführerschaft bei besonders schwerem Landfriedensbruch” ohne konkrete Beweise zu 22 Monaten Haft- ohne Bewährung. In dem politisch motivierte Urteil wird dem Aktivisten lediglich vorgeworfen Megafondurchsagen gemacht zu haben.

Die Sächsische Justiz knüpft damit an eine Geschichte von politisch motivierter Rechtsprechung gegen Anti-Nazi Aktivist_innen und das Bündnis Dresden nazifrei an. Die Geschichte dieser Repression ist aber auch eine Geschichte von gelebter Solidarität zahlreicher Antifaschist_innen: Wir lassen uns nicht einschüchtern, wir lassen uns nicht in gute und böse Antifaschist_innen spalten und wir werden selbstverständlich auch weiterhin Naziaufmärsche blockieren! Wir sind solidarisch mit allen von der sächsischen Justiz verfolgten Antifaschist_innen, wir sind alle Dresden Nazifrei!

Die sprichwörtlich gewordene “Sächsische Demokratie” treibt immer neue Blüten, nach Razzien wegen Plakaten, Funkzellenabfrage von über 250.000 Telefonen, IMSI-catcher und geheimdienstlicher Bespitzelung, Verfahren wegen “Bildung einer kriminellen Vereinigung”, ist das Urteil gegen Tim ein neuer Versuch mit aller Gewalt Antifaschismus zu kriminalisieren.

Als Interventionistische Linke haben wir uns in den Bündnissen „No Pasaran“ und „Dresden nazifrei“ seit 2008 intensiv beteiligt. Durch eine spektrenübergreifende und vertrauensvolle Bündnispolitik, gut organisierte Massenblockaden und entschlossenes kollektives Handeln ist es gelungen den größten regelmäßigen Naziaufmarsch Europas zu verhindern und auch die Debatte um Legitimität von kollektiven Regelverstöße und Zivilem Ungehorsam zu verbreitern.
An diese Erfolge werden wir auch in Zukunft anknüpfen, wir werden weiterhin entschlossen Naziaufmärsche blockieren und jede Spaltung zurückweisen!

Wir sind alle Dresden Nazifrei
No pasaran!

Interventionistische Linke (iL), 20. Januar 2013


italiano
Esattamente un mese prima dei blocchi antifascisti programmati per il 13 febbraio 2013 a Dresda, la giustizia della Sassonia ha tentato di intimidire gli attivisti e di criminalizzare la resistenza contro le parate dei neo-nazi. Il giudice Hlavka ha infatti condannato il nostro compagno antifascista Tim a 22 mesi di carcere senza la sospensione condizionale per “ruolo dirigente in un caso di violazione dell’ordine pubblico di rilevante gravità” senza presentare alcuna prova concreta. Secondo il giudice, infatti, l’attivista antifascista è accusato unicamente di aver fatto degli interventi “armato” di un megafono.

Con questa condanna la giustizia della Sassonia prosegue la linea storica delle sentenze politiche contro gli antifascisti e in particolare contro l’alleanza “Dresden nazifrei”, la struttura che promuove le mobilitazioni contro l’iniziativa nazifascista. La storia della repressione, però, è nello stesso tempo anche la storia della solidarietà tra antifascisti: non ci faremo né intimidire, né dividere tra antifascisti buoni e cattivi e, ovviamente, continueremo a bloccare le iniziative dei fascisti! Siamo solidali con tutti gli antifascisti perseguiti dalla giustizia sassone, siamo tutti “Dresden nazifrei”.
Dopo le perquisizioni alla ricerca di manifesti, l’intercettazione di più di 250.000 cellulari, l’impegno di IMSI-catcher (strumento utilizzato per intercettare e tracciare i telefoni cellulari), la sorveglianza degli antifascisti effettuata dai servizi segreti e i processi per “associazione criminale”, la “democrazia sassone”, ormai diventata proverbiale, arriva alla sentenza contro Tim come ulteriore forzato tentativo di criminalizzazione dell’antifascismo.

Sin dal 2008 la”Interventionistische Linke” fa parte dei comitati promotori “No Pasaran” e “Dresden nazifrei”. È stata la cooperazione tra le varie strutture unitamente alla mobilitazione popolare che non solo ha impedito con blocchi di massa, barricate e azioni determinate il più grande raduno di neofascisti a livello europeo, ma ha anche sviluppato il dibattito sulla legittimità della pratica illegale collettiva e della disobbedienza civile. Proseguiremo lungo questa linea anche in futuro, bloccando con determinazione le iniziative dei neofascisti e respingendo ogni tentativo di dividerci.

Siamo tutti “Dresden nazifrei”
NoPasaran!

Interventionistische Linke (iL), 20 Gennaio 2013